- Dr. Paolo Leonardi
Impianti per tutti ? Assolutamente no !
E’ giusto sapere che non tutti i pazienti hanno le stesse caratteristiche e non tutti sono buoni candidati all’implantologia.
Perché e quali sono le controindicazioni ?
Per impianto, o meglio, impianto osteointegrato, si intende una vite in titanio inserita chirurgicamente nell’osso del paziente ; è una “radice dentaria finta”, una base solida sulla quale è possibile ancorare corone, ponti o protesi.
Gli impianti possono sostituire dal singolo dente all’intera dentatura.
E’ una soluzione adottata da più di 50 anni. Fino ad una trentina di anni fa non erano ben note tutte le caratteristiche di procedure, materiali e tipologia di pazienti dell’implantologia. Ciò portava ad insuccessi, un’infezione poteva fare in modo che l’impianto venisse espulso dall’osso. A quei tempi si parlava di “rigetto” perchè non si conoscevano bene limiti, nozioni e meccanismi oggi arci noti.
Gli innumerevoli studi succeduti dagli anni ’80 hanno elevato la percentuale di successo dell’implantologia, rendendola oggi una pratica chirurgico – protesica straordinariamente efficace e molto sicura a patto di sottostare a particolari accorgimenti.
Nello specifico, è necessario seguire procedure e comportamenti rispettosi delle sterilità e dei rigidi protocolli operativi e, non ultima, effettuare un’accurata selezione del paziente : tutti elementi che elevano al massimo affidabilità e durata di un impianto. Si, selezione del paziente, perché dalla ricerca scientifica sappiamo ad esempio che un fumatore ha una maggior possibilità di insuccesso, così come ci sono evidenti controindicazioni in pazienti diabetici gravi (poco compensati), in pazienti con parodontite o con marcato “bruxismo”, pazienti che rischiano di andare incontro a problematiche serie.
Nel nostro studio da 20 anni ormai posizioniamo viti implantari con percentuali di successo molto incoraggianti ma, ribadisco, il successo nell’implantologia è la risultante di molte variabili che devono essere valutate per ogni singolo caso. Per nostra scelta spesso non proponiamo l’implantologia a pazienti forti fumatori, a persone che non hanno un’adeguata igiene orale, a pazienti che abbiano perso i propri denti a causa della parodontite, consci che avrebbero una maggior percentuale di rischio. Un paziente trattato con impianti avrà una ragione in più per avere un’igiene scrupolosa e per sottoporsi a controlli almeno due volte all’anno.
Se siamo selettivi nel proporre la protesi su impianti, lo siamo ancor di più a proporre interventi chirurgici (elevazione o rialzo del seno mascellare …), innesti ossei in grado di “aumentare il volume osseo” quando esso è scarso e non sufficiente ad accogliere la vite implantare.
In conclusione : ancor prima di informarvi su cosa siano la chirurgia guidata e il carico immediato (soluzione praticabile senza problemi, ma non sempre) cercate di capire e chiedere al dentista se nella vostra bocca gli impianti funzionerebbero e soprattutto, scegliete un professionista che possa seguirvi negli anni successivi anche per i semplici e fondamentali controlli.