Ortodonzia
La posizione che i denti hanno nella bocca è in funzione dello spazio che hanno a disposizione, delle loro dimensioni e dei rapporti che hanno le due arcate dentarie fra loro.
L’ortodonzia è la branca dell’odontostomatologia che studia e applica strategie per “raddrizzare i denti storti”.
Condizioni per il successo del trattamento ortodontico
L’ortodonzia richiede impegno da parte di bambini e adulti allo stesso modo, diversamente non ha senso intraprendere una terapia ortodontica, che già di per se implica un certo impegno di tempo e di denaro. Condizioni irrinunciabili per il successo di un trattamento ortodontico sono :
- la massima motivazione del paziente
- la massima collaborazione del paziente : presentarsi ad intervalli regolari, indossare l’apparecchio, seguire le raccomandazioni e i consigli dell’ortodontista
- scrupolosa pulizia dei denti : l’apparecchio è un considerevole ricettacolo di batteri e, soprattutto quello fisso, non rende facile la normale pulizia dei denti; proprio per questo con l’apparecchio è più facile sviluppare carie o gengiviti.
Cosa ce ne facciamo dei denti dritti, se poi sono tutti cariati ?
Male occlusione, ortodonzia e ortopedia nei bambini e nei ragazzi
Prima, seconda e terza classe è una suddivisione molto grossolana dei tipi di “occlusione”, ovvero dei rapporti fra i denti delle due arcate. Le 3 classi hanno altre suddivisioni (scheletrica, dentale, canina, molare …) che qualificano con precisione il tipo di occlusione che ognuno di noi possiede.
A prescindere dalla forma dei denti, il rapporto corretto, quello ideale, fra l’arcata superiore e l’arcata inferiore prevede che la prima sia un pò più “esterna”, quindi i denti superiori sono leggermente più in fuori rispetto agli inferiori : questa situazione di normalità prende il nome di “Prima Classe”.
L’illustrazione sotto dà un esempio schematico delle classi scheletriche
Se i denti superiori sono troppo in avanti si configura una situazione di “Seconda classe”; se sono in denti inferiori ad essere più avanti dei denti superiori si ha una “Terza classe”, alcuni ricorderanno come una vecchia denominazione la chiamasse “masticazione inversa”.
Nei bambini e nei ragazzi se i denti sono storti perchè ad essere storte sono le ossa mascellari che li accolgono, allora l’intervento ortodontico sarà direttamente attivo sull’osso in crescita, perché deve rendere compatibili fra loro le ossa mascellari e mandibolari. Quindi più che “modificare la posizione dei denti”, l’ortodonzia sui bambini “modifica la crescita di un capo osseo”, esercitando un’azione ortopedica (cioè sullo scheletro), che porti il bambino-ragazzo ad avere arcate ossee ben combacianti fra loro a fine crescita.
L’eta in cui è bene cominciare a fare una breve valutazione iniziale è fra i 4 e i 6 anni.
Con apposite apparecchiature, si riesce a modulare la crescita delle ossa mascellari onde portarle ad avere rapporti di prima classe che come abbiamo imparato sono i migliori. Il tutto in maniera dolce, incruenta e ben tollerata dal bambino.
A seconda dell’apparecchio che si utilizza possiamo suddividere l’ortodonzia in
- mobile : utilizza apparecchiature che il paziente inserisce e rimuove più volte al giorno
- fissa : utilizza apparecchiature che il dentista attacca ai denti del paziente e quest’ultimo non riesce a rimuoverle
A volte la soluzione di un caso ortodontico è composta da più fasi di apparecchiature fisse e mobili
Una volta che le due arcate saranno ben combacianti non è detto che i denti saranno nella perfetta posizione, inclinazione, rotazione. A quel punto si potrà agire con un altro apparecchio (generalmente fisso, o mediante mascherine Invisalign) per allineare bene i denti.
Tipico esempio di azione ortopedica è l’espansione del palato.
A sinistra si nota la malocclusione che richiedeva un allargamento del palato
A destra il caso a fine terapia : un adeguato apparecchio ortodontico ha consentito al palato di allargarsi, creando lo spazio per l’allineamento dei denti
Spesso i denti sono disallineati a causa di mancanza di spazio ; per creare lo spazio ove condurre i denti con gli spostamenti ortodontici spesso si devono estrarre i denti, spesso sani come nell’esempio sotto riportato.
Le frecce indicano i denti che devono essere sacrificati. Nelle due immagini finali si vede il caso a fine cure.
Altro esempio di apparecchiature ortodontiche e di casi risolti con esse : denti storti con palato stretto, l’apparecchio ha allargato il palato e allineato i denti
Ortodonzia nei pazienti adulti
Un problema simile affrontato in un paziente adulto (le cui strutture scheletriche hanno finito di crescere) è ben più complesso. Per un adulto, ovviare a problemi ortodontici che erano facilmente risolvibili durante l’età evolutiva richiede procedure lunghe e difficili. Ciò non toglie che sia comunque possibile.
L’Ortodonzia a volte serve a spostare un dente per poterci fare un ponte, o a “portarlo all’esterno” dell’osso per poterlo otturare correttamente.
Se un paziente ha sofferto di parodontite, l’ortodonzia può “riportare al loro posto” i denti che la malattia parodontale aveva spostato.
A seguire l’ortognatodonzia in studio è il Dott. Mario Giovanniello. Le foto dei casi illustrati sono di pazienti curati esclusivamente da lui.