E' per l’appunto la terapia che si occupa di rimuovere la parte vitale del dente, detta polpa. La rimozione della polpa da un dente lascia l’elemento svuotato al suo interno, fino all’apice della radice. L’interno del dente è formato dalla camera pulpare (ove risiede la polpa all’interno del dente) e dai canali (ove risiede la polpa all’interno delle radici dell’elemento dentario). Camera pulpare e canali formano un sistema che è detto endodonto; Svuotato del suo contenuto l’endodonto deve essere misurato, rettificato, disinfettato, asciugato e otturato con un materiale inerte, guttaperca, mescolato con un apposito cemento. Il dente, una volta sigillatone l’endodonto si dice devitalizzato. E’ cioè privo di vitalità, e col tempo può tendere a diventare scuro, ed ha un aumentato rischio di rottura che è tanto maggiore quanto estesa era la lesione cariosa che lo affliggeva prima della devitalizzazione; per questo spesso è consigliabile ricoprire con una corona un dente devitalizzato.
Dente cariato, in cui si vedono i “canali”
L’immagine radiografica di un dente durante una devitalizzazione mostra il dente (spesso cariato) e la radice, all’interno della quale si riconosce uno più canali (che in radiografia appaiono neri) , ove è accolto l’endodonto, spesso detto in maniera riduttiva “nervo”.
La devitalizzazione prevede quindi il reperimento dei canali, il loro svuotamento, sagomatura, misurazione, disinfezione, asciugatura e otturazione tridimensionale. Quando non si è ottenuto successo anche in una sola della fasi sopracitate, il dente è devitalizzato male. Spesso sviluppa un’infezione, se la compromissione non è tale da richiedere l' estrazione, il dente deve essere sottoposto a ritrattamento endodontico, ovvero tutte le fasi precedentemente citate, ma dopo avere rimosso il materiale col quale l’endodonto era stato riempito in precedenza; a volte il tutto è gravato dalla necessità di rimuovere un perno di rinforzo che era stato usato dopo la vecchia devitalizzazione. La rimozione di un perno endocanalare è una pratica traumatica (indolore) per il dente, che lo espone a rischio di frattura.
Radiografia di dente da devitalizzare
lo stesso dente dopo la devitalizzazione
altri esempii di denti devitalizzati
In questo casi il dente era affetto da una infezione che ha generato una infiammazione cronica ai tessuti circostanti (GRANULOMA)
La disinfezione, dovuta alla corretta devitalizzazione ha portato, col tempo, alla scomparsa del granuloma in dodici mesi.
Incisivo con grosso granuloma, appena devitalizzato
Lo stesso elemento a dodici mesi dalla devitalizzazione
Denti devitalizzati: ciò che in radiografia appare bianco è l'otturazione dell'endodonto. I denti in questa fase dobbono essere ancora ricostruiti.
Lo stesso dente, una volta devitalizzato ha un’immagine radiografica differente; i canali, anziché neri e stretti come sono in natura, appaiono allargati e bianchi, perché le radici, private del loro contenuto sono state otturate per tutta la sua lunghezza.
Se la compromissione del dente è talmente grave da non poter migliorarne la situazione nemmeno con una devitalizzazione, il dente verrà estratto. Non è detto che ogni dente mancante sia da sostituire a tutti i costi. A volte infatti l’estrazione di un dente posteriore non diminuisce in alcun modo la competenza masticatoria del paziente, e si può evitare di rimpiazzare l’elemento perso.