Il dente è ancorato all’osso mediante una particolare struttura detta legamento parodontale che unendo la radice alla struttura mascellare funge da ammortizzatore, da sostegno e da protezione per l’elemento dentario. In superficie il tutto è coperto e protetto dalla nostra simpatica gengiva.
Il complesso osso-legamento-radice-gengiva formano il PARODONTO ovvero il sostegno del dente, e a studiarne il funzionamento, le malattie e la loro terapia è la Parodontologia.
Le patologie del parodonto possono avere due origini, INFIAMMATORIA e TRAUMATICA.
A volte è una concomitanza delle due a dare problemi.
La patologia infiammatoria deriva dalla placca batterica. La placca è un insieme di milioni di microrganismi che aderiscono ai tessuti della nostra bocca mediante un apposito “collante”. Quando noi spazzoliamo i denti, la lingua e puliamo le nostre aree interdentali, andiamo proprio a distruggere queste colonie batteriche. La mineralizzazione della placca, che avviene tramita la saliva, porta alla formazione del TARTARO, ovvero una concrezione calcarea che il paziente non riesca a rimuovere, e che col tempo accoglie specie batteriche pericolose per il parodonto A seconda della SUSCETTIBILITA’PERSONALE che ognuno di noi ha nei confronti della malattia, della QUALITA’ DEI BATTERI che sono nella placca, della EFFICACIA DELL’IGIENE, e dello STILE DI VITA (fumo, dieta, stress e malattie come diabete ed altre) del soggetto un paziente può infiammarsi oppure no. La GENGIVITE, caratterizzata da gonfiore arrossamento e sanguinamento gengivale deve essere un campanello d’allarme: è una condizione reversibile, ovvero può guarire portando il parodonto alle condizioni ottimali. Se non curata per tempo le gangivite può evolvere in parodontite, ove ad essere interessato dal processo infiammatorio sono l’osso e il legamento che in reazione a tale malattia possono “scomparire”. Da ciò può col tempo verificarsi perdita di sostegno, mobilità, PERDITA DEL DENTE, che spesso è un dente sano!
Foto di gengivite e parodontite avanzata in paziente trentacinquenne
Il paziente dopo la terapia iniziale che prevede di estrarre i denti irrimediabilamente compromessi e di rimuovere i depositi di tartaro sopra o sottogengivali. Si noti come le gengive siano meno rosse e si siano "ritirate". Sono aspetti della guarigione, totale o parziale della parodontite. Il paziente non è stato sottoposto alla necessaria terapia chirurgica risolutiva perchè non si è riusciti a motivarlo alla corretta igiene orale, senza la quale non ha senso intervenire chirurgicamente; bisogna solo mantenere questo risultato, sottoponendo il paziente a sedute di igiene semplicissime con cadenza quadrimestrale. Naturalmente gli elementi dentari perduti sono stati rimpiazzati.
LA CURA DELLA PARODONTITE AVVIENE AD OPERA DEL DENTISTA CHE "SISTEMA LE COSE" E DEL PAZIENTE CHE "FA LA SUA PARTE A CASA" ESEGUENDO IN MANIERA CORRETTA LE MANOVRE DI IGIENE UTILIZZANDO SPAZZOLINI, COLLUTORI ED ALTRI STRUMENTI SUI QUALI NON CI DILUNGHIAMO PERCHE' OGNI PAZIENTE RICHIEDE UNO "STRUMENTARIO" DIVERSO DA ALTRI PER MANTENERE I TESSUTI DELLA BOCCA IN SALUTE
La semplice gengivite generalmente è facilmente curabile mediante una semplice rimozione del tartaro dai denti, la motivazione ad una corretta igiene orale e l’utilizzo per tempi brevi di collutori particolarmente efficaci; La terapia della parodontite è articolata e ben organizzata nei tempi: dapprima si cerca di togliere gli irritanti che come abbiamo imparato sono la placca, il tartaro ed eventuali aree poco detergibili (come denti da estrarre perché distrutti o molto mobili a causa della parodontite) che facilitano il ristagno di placca; tale fase imprescindibile è detta TERAPIA INIZIALE. La rimozione del tartaro sottogengivale è una pratica che deve essere condotta in anestesia locale, in quanto trattasi di una “levigatura” delle aree di radici sottogengivali contaminate da tartaro. Tali aree sono denominate tasche parodontali. Se il paziente esegue scrupolosamente le indicazioni del dentista, in circa 6 settimane la gengiva guarisce, contraendosi e facendo sembrare i denti “più lunghi”, e dando transitoria ipersensibilità al freddo. Laddove la gengiva guarisce solo parzialmente, e quindi la terapia iniziale è stata parzialmente efficace, spesso si rende necessario un intervento chirurgico che porti alla normalità i rapporti fra gengiva osso e radice. Questi interventi si dicono “resettivi” perché comportano una diminuzione del tessuto che era stato in precedenza colpito da parodontite per consentire al paziente di praticare correttamente le manovre di igiene.
RICORDIAMO CHE LE MANOVRE DI IGIENE QUOTIDIANA PER UN PAZIENTE CHE HA AVUTO LA PARODONTITE SONO MOLTO PIU' LUNGHE E COMPLICATE RISPETTO AD UN PAZIENTE SANO
Paziente affetto da parodontite. La terapia iniziale ha condotto ad un'ottima guarigione gengivale ed il paziente è motivato; rimangono problemi ai tessuti profondi e bisogna intraprendere una fase chirurgica per ridimensionare i tessuti (osso-legamento-gengiva) e dare loro i giusti rapporti. La foto sotto mostra la stessa zone 2 mesi dopo l'intervento.
La situazione a 2 mesi dopo l'intervento mostra che c'è meno gengiva, il dente appare più allungato, ci può essere ipersensibilità al freddo transitoria, ma i tessuti sono sani e tali vanno mantenuti, utilizzando strumenti di igiene appositi, come lo scovolino che appare in figura.
Dopo l’intervento il paziente avverte sicuramente i denti “più lunghi”; ciò non è dovuto all’allungamento del dente ma all’ “accorciamento” dei tessuti di sostegno.
Talvolta, laddove il riassorbimento patologico dell’osso abbia particolari caratteristiche morfologiche, è possibile rigenerare sia l’osso che il legamento parodontale perso. Anziché resettiva, in questo caso la chirurgia si dice rigenerativa. La fase della preparazione inizale è la stessa, così come non cambiano i criteri di valutazione di un paziente per capire se lo stesso trarrà giovamento dalla necessaria chirurgia (capacità da parte del paziente di tener pulito, fumo e altri fattori)
La freccia indica una zona in cui il riassorbimento patologico dell'osso ha lasciato delle pareti residue dalle quali a volte è possibile, mediante apposiiti matariali e tecniche chirurgiche sofisticate, far "rigenerare" dell'osso e del legamento paronodtale, ottenendo così una situazione precedente alla malattia.
La freccia, nella radiografia scattata 6 mesi dopo, mostra che la zona da nera appare grigia ovvero là dove non c'erano tessuti ossei adesso ce ne sono. Si è verificata la rigenerazione
Di seguito si vedono altri due esempi con radiografie prima e dopo le tecniche chirurgiche rigenerative
prima
dopo 6 mesi le aree nere triangolari che apparivano nella radiografia precedente, e che significavano "scarsa quantità ossea"
non ci sono più, a dimostrare che la rigenerazione ha avuto luogo.
prima
3 mesi dopo, l'area centrale inizialmente nera sta palesando una consistente neoformazione di osso e, verosimilmente, legamento parodontale. Probabilmente una radiografia a 8 mesi mostrerà una ancor maggiore rigenerazione ossea.
Oltre che di origine infettiva e infiammatoria il parodonto può essere preda di una situazione patologica che non ha una natura infiammatorie bensì FRIZIONALE, DA CONSUMO, che si caratterizza per la RECESSIONE GENGIVALE.
RECESSIONE GENGIVALE
patologia traumatica
E’ una condizione in cui c’è stata “scomparsa” di tessuto parodontale (osso,gengiva, legamento), ma non a seguito di infiammazioni indotte dalla placca batterica e dal tartaro (può succedere, ma raramente) bensì da fattori frizionali come ad es uno spazzolamento energico condotto in modo sbagliato, o altri motivi meno frequenti.
Anche in questi casi, spesso è possibile riportare il tessuto scomparso con metodiche chirurgiche. Ciò che importa è che il paziente impari a spazzolare in maniera non “autolesionista”, e che sappia che nella maggior parte dei casi si interviene solo per una motivazione estetica, in quanto il dente non corre rischi (sempre che il paziente spazzoli in modo corretto)
area non infiammata, ove gengiva e osso esterno sono stati "consumati"
Un'opportuna tecnica chirurgica ha riportato le cose come stavano
"Recessione" della gengiva che copre il canino, dovuta a spazzolamento aggressivo
Dopo che il paziente ha abbandonato la tecnica di spazzolamento scorretta è stato condotto un intervento chirurgico, che in questo caso è consistito in un prelievo di gengiva dal palato del paziente stesso e innesto nella zona con la recessione. La foto si riferisce ad un momento abbastanza precoce della guarigione, in cui è ancora ben visibile la porzione di gengiva innestata. Dopo 6 mesi la zona operata si mimetizza perfettamente e diviene invisibile
La maggior parte di questi interventi vengono condotti per ragioni estetiche, perchè laddove dovessero sussistere altre motivazioni, come ad esempio ipersensibilità al freddo della porzione di radice scoperta, la soluzione sarebbe una + veloce ed economica desensibilizzazione del dente
La fase di MANTENIMENTO delle condizioni di salute che il paziente ha recuperato grazie alle cure parodontali chirurgiche e non, è PARTE INTEGRANTE della terapia. In base alla gravità delle condizioni iniziali si adotta assieme al paziente una tempistica entro cui è importante eseguire semplicissime manovre di ablazione del tartaro o anche solo controlli. E' sufficiente che il paziente dimentichi di "fare la su parte" per poco tempo per far insorgere ex novo i problemi parodontali.