INFIAMMAZIONE PARODONTALE

Parodontite + piorrea, stadio molto avanzato

 

La patologia infiammatoria deriva dalla placca batterica. La placca è un insieme di milioni di microrganismi che aderiscono ai tessuti della nostra bocca mediante un apposito “collante”. Quando noi spazzoliamo i denti, la lingua e puliamo le nostre aree interdentali, andiamo proprio a distruggere queste colonie batteriche. La mineralizzazione della placca porta alla formazione del TARTARO, ovvero una concrezione calcarea che il paziente non riesca a rimuovere, e che col tempo accoglie specie batteriche pericolose per il parodonto A seconda della SUSCETTIBILITA’PERSONALE che ognuno di noi ha nei confronti della malattia, della QUALITA’ DEI BATTERI che sono nella placca, della EFFICACIA DELL’IGIENE, e dello STILE DI VITA del soggetto un paziente può infiammarsi oppure no. La GENGIVITE, caratterizzata da gonfiore arrossamento e sanguinamento gengivale deve essere un campanello d’allarme: è una condizione reversibile, ovvero può guarire portando il parodonto alle condizioni ottimali. Se non curata per tempo le gangivite può evolvere in parodontite, ove ad essere interessato dal processo infiammatorio sono l’osso e il legamento che in reazione a tale malattia possono “scomparire”. Da ciò può col tempo verificarsi perdita di sostegno, mobilità, PERDITA DEL DENTE, che spesso è un dente sano!

 

Una semplice gengivite generalmente è facilmente curabile mediante una semplice rimozione del tartaro dai denti, la motivazione ad una corretta igiene orale e l’utilizzo per tempi brevi di collutori particolarmente efficaci; La terapia della parodontite è articolata e ben organizzata nei tempi: dapprima si cerca di togliere gli

irritanti che come abbiamo imparato sono la placca, il tartaro ed eventuali aree poco detergibili (come denti da estrarre perché distrutti o molto mobili a causa della parodontite) che facilitano il ristagno di placca. La rimozione del tartaro sottogengivale è una pratica che deve essere condotta in anestesia locale, in quanto trattasi di una “levigatura” delle aree di radici sottogengivali contaminate da tartaro. Tali aree sono denominate tasche parodontali. Se il paziente esegue scrupolosamente le indicazioni del dentista, in circa 6 settimane la gengiva guarisce, contraendosi e facendo sembrare i denti “più lunghi”, e dando transitoria ipersensibilità al freddo. Laddove la gengiva guarisce solo parzialmente spesso si rende necessario un intervento chirurgico, che porti alla normalità i rapporti fra gengiva osso e radice. Questi interventi si dicono “resettivi” perché comportano una diminuzione del tessuto che era stato in precedenza colpito da parodontite per consentire al paziente di praticare correttamente le manovre di igiene. Dopo l’intervento il paziente avverte sicuramente i denti “più lunghi”; ciò non è dovuto all’allungamento del dente ma all’ “accorciamento” tessuti di sostegno.

caso di prima, dopo le terapia iniziale = diminuzione dell’infiammazione, contrazione gengivale. Il paziente è pronto per la chirurgia resettiva

Durante intervento, a gengiva aperta appare la situazione di perdita ossea

 

Talvolta, laddove il riassorbimento patologico dell’osso abbia particolari caratteristiche morfologiche, è possibile rigenerare sia l’osso che il legamento parodontale perso. Anziché resettiva, in questo caso la chirurgia si dice rigenerativa.

Radiografia che mostra preoccupante perita d’osso che mette il dente a rischio grave

La linea nera è immaginaria, indica la posizione dell’osso prima che sopraggiungesse la parodontite

L’intervento rigenerativo ha portato ad incremento osseo e guarigione, che se non ha portato ai livelli ossei d’origine permette al dente di sopravvivere egregiamente

Altro caso di rigenerazione parodontale

 

Oltre che di origine infettiva e infiammatoria il parodonto può essere preda di una situazione patologica che non ha una natura infiammatorie bensì FRIZIONALE, DA CONSUMO, che si caratterizza per la RECESSIONE GENGIVALE.